LE BIOMASSE

La gassificazione è un processo chimico che permette di convertire materiale ricco in carbonio come tutte le biomasse, in monossido di carbonio, idrogeno e altri composti gassosi.

Il processo di degradazione termica avviene a temperature elevate, la miscela gassosa risultante dalla gassificazione costituisce quello che viene definito gas di sintesi (syngas) e rappresenta essa stessa un combustibile.

Il syngas prodotto viene utilizzato come combustibile direttamente in motori a combustione interna . Al motore è calettato un alternatore; questi trasforma l´energia meccanica in energia elettrica che può essere messa in rete, l’energia termica dovrà essere utilizzata per supporto fabbisogni termici (cicli produttivi, riscaldamento civile o industriale, processi di essicazione,
etc..).

Le biomasse vengono accumulate in appositi silos e attraverso coclee raggiungono il serbatoio di caricamento.
Tramite apposite chiusure ermetiche, la biomassa raggiunge il reattore che è il cuore dell´impianto all’interno del quale la biomassa viene trasformata in gas tramite un processo termochimico.
Il gas proveniente dalla biomassa gassificata, syngas, e i residui della gassificazione, escono dal reattore dalla parete bassa a circa 800°C. Successivi scambi termici raffreddano il gas fino a circa 90°C dopo aver anche subito filtrazioni meccaniche per ridurre la presenza di polveri carboniose.

Tale gas di sintesi è pronto così per diventare il combustibile del cogeneratore dotato di motore a ciclo otto con accensione comandata. Un cogeneratore da 49 kW produce energia elettrica per non meno di 7500 ore annue (circa 375.000 KWh/anno. Il residuo di questa lavorazione definito Biochar è utilizzabile come fertilizzante biologico.

Siamo in grado di fornire tutto l’impianto chiavi in mano definendo in base alla tipologia di scarto il tipo di impianto e la potenza dello stesso andando poi a redigere un business plan ad hoc per ogni possibile cliente.

Gli impianti fino a 100kW, dipende dalla quantità di prodotto, non hanno la necessità di essere iscritti a registro autorizzativo ma hanno un iter agevolato essendo con collegamento in bassa tensione.

Per gli impianti di potenza superiore deve essere organizzato il progetto per poi fare l’iscrizione al registro autorizzativo.
Il prossimo registro dovrebbe essere aperto a giugno 2021.
Ad oggi questo tipo di impianti in autoproduzione di energia elettrica possono essere soggetti ad un incentivo statale pari a 0.233 €/kWh prodotto, i tempi seppur variabili da Regione a regione sono fra i 4 ed i 6 mesi al massimo fra autorizzazioni e realizzazione.